PANDEMIA COVID19. ULTRAVIOLETTI PER IL RIUSO DELLE MASCHERINE IN CASO DI SCARSITÀ


Gli ultravioletti a determinate lunghezze d’onda si sono dimostrati essere efficaci uccidere batteri, virus, spore e quindi per la sterilizzazione in vari ambiti (superfici, aria, acqua, strumenti). Nel corso della pandemia da coronavirus causata dal COVID19 possono essere utilizzati per la sterilizzazione delle mascherine usa e getta nel caso se ne abbia scarsità, mazzi di chiavi, contante, telefonini e la spesa del supermercato che viene spesso toccata alla cassa dagli operatori medesimi che toccano il contante (vedi nota) etc.

 Ma bisogna avere delle accortezze. 

⚠️ In primo luogo NON tuti gli ultravioletti assicurano una efficace e rapida sterilizzazione. Tale sicurezza sia ha solo con l’utilizzo di ultravioletti di tipo C (UVC) con lunghezza d’onda inferiore ai 280 nanometri con lampade fluorescenti o a led specifiche. Pertanto lampade che producono ultravioletti di lunghezza d’onda superiore NON SONO IDONEE per la sterilizzazione (lampade per abbronzatura ad esempio) o lampade a luce viola per la polimerizzazione in campo dentale, per la ricostruzione delle unghie, per la cottura delle resine della stampa 3D. Questi tipi di lampade hanno infatti lunghezza d’onda superiore ai 400 nanometri 

⚠️ L’effetto di disinfezione (se non si usa anche ozono, vedasi più avanti) avviene solo sulle superfici colpite dalla luce pertanto bisogna avere l’accortezza nel caso della mascherina di irradiare entrambi i lati (avendo cura girandola di non appoggiare il lato sanificato sulla zona che è stata in ombra e che è stata in contatto con il lato da sanificare). Se la mascherina ha dei filtri, la luce potrebbe non arrivare a sufficienza nei filtri. Mai esporre direttamente cute e occhi a luce UVC!!! Bisogna avere accortezze anche con alcuni alimenti come prosciutto o verdura: se non vengono consumati subito si deteriorano molto rapidamente (è come se facessero delle giornate al sole per semplificare). 

🔴 Alcune lampade UVC (quelle che emettono anche a lunghezze d’onda inferiori a 254 nanometri) sono in grado di trasformare l’ossigeno atmosferico in ozono. L’ozono può essere un problema e un vantaggio. L’ozono è tossico oltre una certa concentrazione e pertanto nel caso di lampade potenti e usate non in contenitori, gli ambienti vanno bene areati dopo l’utilizzo di una lampada UVC, ma nello stesso tempo, essendo ache esso germicida (anche sui coronavirus) ed essendo gassoso può arrivare anche dove la luce non arriva (ad esempio nel caso di una mascherina con valvola se la lampada è inserita in una scatola che satura l’atmosfera interna di ozono). Non usare su alimenti facilmente ossidabili (ad esempio oleosi). 

🔴 Tempo di azione. Ogni tipo di lampada o apparecchiatura, a seconda della potenza, del tipo di lunghezza d’onda emessa, se è in una scatola o meno, se vi sono superfici riflettenti o meno, se produce ozono o meno, ha il so tempo di azione che può variare da secondi fino ad un’ora. 

⚠️ Pulizia delle superfici da sterilizzare. L’UVC (e l’ozono) non sono efficaci se gli oggetti o le superfici d sterilizzare sono “incrostate”, o hanno residui organici depositati come macchie di sangue, muco etc e pertanto tali depositi vanno rimossi prima della procedura. 

🔴 Dove si comprano? Fino a qualche giorno fa reperire lampade UVC (sia con produzione di ozono che senza) da montare su portalampade esistenti o apparecchiature complete era abbastanza semplice, nelle forniture sanitarie o online come su Amazon. Al momento cominciano a scarseggiare con minori possibilità di scelta, prezzi che stanno salendo e/o tempi di attesa per alcuni tipi o modelli che possono arrivare fino a maggio. I costi vanno da pochi euro per una lampadina da pochi watt fino a cento duecento euro per i macchinari più sofisticati (potenti, con telecomando, timer etc). 

⚠️ Gli UVC (e l’ozono) sono molto aggressivi e possono rovinare con il tempo le plastiche che sono testate per resistere a luce naturale che non ne possiede. Sebbene una mascherina ad esempio possa essere sterilizzata moltissime volte, essendo costruita con materiali plastici potrebbe non avere una durata infinita. Le mascherine di “seconda mano” perdono comunque una parte del loro potere filtrante quindi in caso di utilizzo in ambito ospedaliero in aree che possono presentare alta contaminazione è bene se possibile usare mascherine nuove. 

Per approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_ultravioletta_germicida o meglio in inglese  con relative fonti scientifiche alla fine della pagina wikipedia.

Dario Tamburrano – 👨‍⚕️ Laureato in Odontoiatria nel 1996 con tesi sul “Management odontoiatrico del bambino HIV+”

NOTA sul contante: Allerta Oms su banconote, ‘rischio di contagio’ – Anche le banconote rischiano di essere veicolo di contagio da coronavirus. L’avvertimento arriva da un portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) citato oggi fra gli altri dalla Bbc. “Sappiano che il denaro passa di mano con frequenza e può catturare ogni tipo di batterio o di virus, per questo suggeriamo alle persone di lavarsi le mani dopo aver maneggiato i soldi” e in particolare di “non toccarsi la faccia prima”. Cina e Corea hanno già avviato nei giorni scorsi procedure di disinfezione di banconote in circolazione. Aggiungiamo che le banconote plastificate, essendo appunto di plastica in tutto in parte trattengono il virus più (48 ore) della carta (24 ore). Fonte OMS sul contante ; Durata del virus sulla carta, plastica e metalli fonte e infografica.


Sterilizzazione con UVC e ozono di mascherina usa e getta, chiavi etc durante la pandemia da COVID19

Un autobus pubblico in corso di sanificazione a Shangai procedura molto rapida, efficace ed economica che mi auguro venga adottata presto anche in Italia 



Raggi UVC

Ecco quindi l’ingrediente fondamentale per la disinfestazione casalinga delle mascherine: i raggi ultravioletti di tipo UVC. Avere a disposizione strumenti che emettono onde di questo tipo può consentire un veloce e semplice trattamento, potendo così sanificare piccoli oggetti (quali le mascherine) senza dover utilizzare altri prodotti potenzialmente pericolosi all’inalazione. Non solo le mascherine, inoltre: anche uno smartphone può essere facile veicolo di contagio qualora venga maneggiato da più persone , bisogna fare attenzione anche a maniglie, tastiere di computer, telefoni e centralini e tutto quanto è soggetto ad essere toccato da piu individui.

Attenzione, però: i raggi UVC possono essere estremamente pericolosi per la pelle. Eventuali strumenti di questo tipo vanno dunque utilizzati con grande accortezza, evitando l’esposizione del corpo a questo tipo di radiazioni

Bisogna considerare che , con una lampada professionale  è sufficiente una esposizione rapida, qualche secondo,  per determinare danni cellulari  ai germi che vengono inibiti con esposizioni di pochissimi µW/s su cmq  <8 quanto un nostro irraggiatore per superfici ( Germi-Cid Surface 20) irradia 72  µW/s su cmq ad una distanza di circa 1 metro dalla parabola.

 Bisogna fare attenzione e farlo usare da persone correttamente istruite.

Irraggiatori non  professionali non soddisfano quasi mai gli standard di igienizzazione in quanto gli utilizzatori li usano con scarsa perizia considerate che un surface 20 riesce a sanificare circa 1 mt lineare di superfice alta 700 mm in circa 25/30 secondi.